Decameron, V giornata, IV novella: La novella dell’usignolo
Decameron, V giornata, IV novella: La novella dell’usignolo
La vicenda è ambientata in Romagna, dove messer Lizio da Valbona, uomo di nobili costumi, abita con la famiglia: la moglie,madonna Giacomina e la figlia Caterina. I due genitori sono molto affezionati alla figlia adolescente e sperano di maritarla vantaggiosamente.
Accade che il giovane Ricciardo, di bell’aspetto e ottima famiglia, durante una visita alla casa di messer Lizio si innamorò di Caterina, “giovane bellissima e leggiadra e di laudevoli maniere e costumi”: tuttavia, impacciato e timido a causa della giovane età, coltiva il suo sentimento di nascosto senza rivelarlo alla giovane, finché anche lei, scoprendo l’amore di Ricciardo per la sua persona, arriva a ricambiarlo.
Finalmente, in un dialogo i due organizzano ansiosamente il loro primo incontro d’amore. D’accordo con l’amato, Caterina persuade Lizio e Giacomina a concederle il permesso di dormire sulla terrazza sovrastante il giardino, di modo da permettere al giovane di raggiungerla non appena i genitori si fossero coricati e di poter passare con lei la notte.
Lo stratagemma ha buon esito, nonostante qualche esitazione del padre, che per un momento pare avere inteso l’inganno e il giorno successivo gli amanti dormono insieme fino al mattino seguente. Il padre però, recandosi in terrazza vede i due amanti coricati in un atteggiamento molto confidenziale (da cui il titolo del racconto): attende il loro risveglio e minaccia il giovane di morte se non dovesse accettare la mano della figlia.
Tuttavia il tono del vecchio è del tutto privo di rabbia: dalle sue parole traspare la sua calma, spiegabile con la sicurezza per il consenso del ragazzo. Infatti, Ricciardo si dichiara pronto a sposare Caterina e il fidanzamento viene concretizzato seduta stante: solo allora i due giovani vengono di nuovo lasciati soli. Il giorno successivo iniziarono i preparativi per il matrimonio.
L’Amore nella Novella Dell’Usignolo
Il sentimento amoroso nella novella in questione si discosta dunque da quello del romanzo cortese, pur conservandone alcuni aspetti: sebbene l’amore tra Ricciardo e Caterina non nasca all’improvviso e venga alimentato dalla bellezza e dalla contemplazione dell’amata, tuttavia i due giovani pongono a tale sentimento conclusioni affrettate e precipitose, dettate dalla loro giovinezza e dall’impeto del sentimento stesso.
Evidente il cambiamento di tono nella novella di Boccaccio: in essa infatti l’amore trova riscontro soprattutto come attrazione fisica e come atto sessuale piuttosto che come venerazione della donna idealizzata.